
Appuntamento sabato 22 aprile presso il MAST di via Speranza 42 a Bologna
Le biografie, le foto e le gesta di circa 120 giovani che tra il 1943 e il 1945, nel Quartiere Santa Viola sulla via Emilia Ponente di Bologna si prodigarono come postazioni di base e staffette delle formazioni partigiane come la 7.a Gap (Gruppi di ardimento patriottico), reduce dalla battaglia di Porta Lame (7-8 novembre 1944) in duri e aspri scontri con il nemico per abbattere il regime instaurato in Italia da Benito Mussolini, il Duce del Fascismo, con il sostegno materiale e militare (in risorse, strutture e soldati di occupazione) dell’altrettanto oppressivo regime nazista instaurato in Germania da Adolf Hitler.
Le loro storie sono raccolte nel volume “1943 – 1945. ALBO delle STAFFETTE, dei PARTIGIANI e PATRIOTI che nacquero, abitarono, operarono, lavorarono, combatterono e caddero sotto il fuoco nazi-fascista a Santa Viola – BOLOGNA”, appena uscito per i tipi della Tipografia Masi di Bologna. Pubblicato a cura del Comitato della Sezione ANPI “Mario Ventura”, con la collaborazione del Quartiere Borgo Panigale-Reno del Comune di Bologna, dell’ANPI provinciale di Bologna e della Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici) di Bologna, il libro sarà presentato in pubblico
Sabato 22 Aprile 2023, ore 15 nell’Auditorium del MAST, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia in via Speranza 42 – Bologna
Interverranno: Elena Gaggioli. Presidente Quartiere Borgo Panigale – Reno, Olga Massari, Istituto Storico Parri, Anna Cocchi, Presidente ANPI Bologna, Simone Solmi, Segretario Fiom Bologna, Michele Bulgarelli, Segretario Camera del Lavoro di Bologna.
Presenta Claudio Corticelli, curatore del libro; introduce e modera l’iniziatica Daria Martucci, Presidente Sezione ANPI “Mario Ventura”.
Posti disponibili nella sala: 150. Partecipazione solo su prenotazione nominativa al 3485618663. Al termine dell’evento verrà distribuita una copia gratuita del libro ad ogni partecipante.
Questo volume nasce da una raccolta di foto e documenti del partigiano Giorgio Righi, da testimonianze e documenti di Vero Tagliavini e Francesco Resca, da un’idea e ricerche storiche di Claudio Corticelli, da interviste e schede a cura di Claudia Serra, dalla collaborazione alle ricerche di Roberta Laudani, dalla redazione e revisione di Ernesto Rosellino ed Enrico Corticelli, dalla supervisione storica di Monica Bergamaschi (www.memorieresistenti.it).
“Questo lavoro – sottolinea Elena Di Gioia, Delegata del Sindaco alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana –arriva in un momento in cui il Comune di Bologna sta progettando il futuro Polo della Memoria Democratica, ponendo al centro della visione e del futuro della nostra città, proprio il valore della memoria democratica. Sia nell’infrastruttura, con l’ambizioso progetto della Città della Conoscenza e Memoria Democratica che vuole essere un riferimento nazionale e internazionale per la storia della memoria democratica. Sia nei contenuti, con rassegne culturali e appuntamenti artistici e performativi pensati attorno al tema del comporre memoria”.
“Queste pagine – rileva Elena Gaggioli, Presidente del Quartier, Borgo Panigale Reno – raccolgono le storie di centosedici eroi (giovani uomini e donne, studenti, operai, contadini, professionisti) che in quel periodo fecero una scelta semplice che ha determinato definitivamente ed irrevocabilmente il corso delle loro vite. Quando parliamo di eroi della Resistenza, parliamo di persone normali che hanno fatto la scelta giusta, mettendo a rischio e addirittura sacrificando la propria vita. In un dibattito politico attuale in cui sempre più spesso sentiamo parlare di Identità, Radici e Nazione queste storie sono la rappresentazione più grande ed immediata di cosa significhi dirsi Italiani. Queste storie sono le nostre radici, sono il fondamento su cui poggia la nostra Costituzione, il nostro paese”.
“Se solo fossimo tutti più consapevoli – commenta Anna Cocchi, Presidente ANPI provinciale Bologna – dell’importanza che ha avuto la Resistenza per la Liberazione e per la costruzione di un’Italia democratica, probabilmente sapremmo apprezzare meglio la libertà di cui godiamo oggi per impegnarci con più forza per arrivare alla piena applicazione del tanto che ancora manca rispetto a quanto enunciato nella nostra bellissima Costituzione, nata dalla Resistenza”.