Imola Parco Acque Minerali dallalto
Veduta dall'alto del Parco delle Acque Minerali di Imola (Fonte Massimiliano Donati/Shutterstock.com)

Dai percorsi ghiaiati alla vegetazione sino alla fruizione pedonale e ciclabile: ecco in dettaglio le migliorie all’area verde

Area giochi. Sicuramente una delle zone più utilizzate del parco: si provvederà alla parziale sostituzione degli attrezzi, al ripristino o totale rifacimento delle pavimentazioni antitrauma, alla sostituzione di tavoli e delle panchine ammalorate.

Percorsi ghiaiati. Rappresentando l’ossatura del parco verranno ripristini tramite riprofilatura, livellamento, ricarica di inerte, scolo delle acque e altri interventi.

Ponticelli in legno. Sarà effettuata una verifica della stabilità delle strutture portanti e la sostituzione delle parti usurate – corrimano e assi dei piani di calpestio – per garantire la sicurezza della fruizione.

Sentiero del Monte Castellaccio. Si provvederà ad una sua messa in sicurezza e ad un riorientamento dei percorsi sui sentieri più bassi. Non si interverrà, in questa fase, sulla frana che ha impedito la percorribilità della parte alta del sentiero, anche tenendo conto del rapporto costi/benefici relativi all’eventuale sistemazione.

Vegetazione. Pur senza interventi di rilievo verranno riqualificate alcune fasce arbustive (potature straordinarie, eliminazione di teli pacciamanti e residui di ali gocciolanti non più in uso, ecc.) ed alcuni gruppi di alberi (rimonda del secco ed eventuale abbattimento di esemplari secchi o instabili).

Fruizione pedonale e ciclabile. Un punto importante rispetto agli interventi di manutenzione riguarda una più corretta fruizione da parte delle biciclette. L’attuale struttura del parco rende del tutto incompatibile la fruibilità tramite mountain bike. Lo dimostrano il degrado dei percorsi non asfaltati, comprese le ripide scarpate sabbiose del Monte Castellaccio, lo scorrere (ruscellamento) delle acque che hanno generato profonde incisioni sui percorsi declivi, la rovina delle gradinate in legno, la diffusa formazione di sentieri e solchi nei quali si incanalano impropriamente le acque piovane.

Attualmente il nucleo principale dell’area dispone di 5 ingressi principali, che potrebbero essere riservati all’accesso pedonale, raggiungibili dalla viabilità pavimentata a vocazione ciclabile. Da questi 5 ingressi qualsiasi punto del Parco dista in linea d’aria meno di 200 metri. Si ritiene pertanto opportuno limitare l’accesso alle biciclette alla sola viabilità pavimentata. Per favorire questa soluzione, ogni ingresso pedonale verrà dotato di un divieto di accesso per biciclette ed una rastrelliera portabiciclette posizionati in un punto evidente e facilmente utilizzabile; l’ingresso da via Atleti Azzurri d’Italia, di fianco al circolo tennis “Cacciari”, andrà maggiormente valorizzato in termini di visibilità ed accessibilità; ogni ingresso verrà dotato di dissuasori per le biciclette; verrà facilitata ed evidenziata la accessibilità per disabili.

Non si tratta di divieto di accesso alle biciclette ma di limitarne l’utilizzo ai soli percorsi asfaltati al fine di migliorarne la sicurezza per la fruibilità pedonale e per le persone disabili. Le parti interne al parco, infatti, non si configurano come piste ciclabili (che dovrebbero avere una struttura definita, una segnaletica ed una regolamentazione idonee) pertanto non sono in grado di garantire adeguati livelli di sicurezza né ai ciclisti né ai pedoni.