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Il pm Cristina D'Aniello

Il caso nella clinica Maria Cecilia Hospital

Richiesta di rinvio a giudizio per 13 persone fra medici e funzionari del Maria Cecilia Hospital i quali dovranno rispondere di esercizio abusivo della professione medica, falso e lesioni dolose, a darne notizia sono i quotidiani in edicola oggi.

Il caso in questione risale ad alcuni anni fa quando, nella clinica di Cotignola, un dottore serbo avrebbe, secondo l’accusa (indagini coordinate dal pm Cristina D’Aniello che si è avvalsa delle competenze dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e della Guardia di finanza di Ravenna) effettuato operazioni chirurgiche cardiologiche senza un titolo di studio valido in Italia (sarebbe infatti stato laureato in medicina da anni nel suo paese d’origine, ma in Italia non avrebbe mai ottenuto l’abilitazione) e senza permesso di soggiorno.

Sempre secondo l’accusa, alcuni di questi interventi avrebbero causato problematiche ai pazienti. Da qui, come riportano i quotidiani in edicola oggi, la decisione di mutare l’accusa di lesioni colpose in dolose.

Come si legge sui quotidiani in edicola oggi, secondo la difesa del Maria Cecilia Hospital il medico serbo non sarebbe stato un cardiochirurgo, ma un cardiologo e per questo non avrebbe operato e che, inoltre, non sarebbe stato siglato alcun contratto col medico in questione.