
Zetti: “Carabinieri costretti a prendere la residenza in caserma in contrasto con la normativa vigente”
“Il Nuovo Sindacato Carabinieri è stato costretto a chiedere nuovamente al Comando Generale Arma di intervenire, questa volta nei confronti del Comandante della Compagnia Carabinieri di Bolzano, il quale pare abbia impartito la disposizione, diretta ai comandanti di stazione dipendenti, al fine di obbligare il personale in ferma volontaria a portare la residenza anagrafica nei comuni ove insiste la sede di servizio” – spiega Massimiliano Zetti, segretario generale NSC.
Aggiunge Zetti: “Tale disposizione appare illegittima e non in linea con la normativa vigente nonché in contrasto con la famosa circolare risalente oramai al lontanissimo 1996 del Comando Generale Arma – SM – Ufficio Legislazione, avente per oggetto: “Autorizzazione a risiedere in comune diverso da quello della sede di servizio, al fine di consentire al personale, l’accesso alle disposizioni tributarie che agevolano l’acquisto della prima casa”.
La circolare sopra citata contenente il parere del Consiglio di Stato e la conseguente lettera del Ministero della Difesa, metteva una pietra tombale sulla questione, chiarendo in maniera chiara, univoca e definitiva che “il militare può stabilire la propria residenza anagrafica nel Comune di gradimento”.
“Diversamente, abbiamo argomentato sull’autorizzazione ad alloggiare in un comune diverso dalla sede di servizio, che può essere derogata su richiesta al Comando di Corpo e che comunque è cosa e argomento diverso dalla residenza anagrafica che non può essere eccepita dall’amministrazione – conclude il segretario Zetti – Con stupore misto ad amarezza, constatiamo che a distanza di 25 ancora da parte di taluni, vi sono dubbi su norme di civiltà che incidono sulla serenità e sui diritti del personale. Abbiamo chiesto quindi l’immediato intervento del Comando Generale dell’Arma, al fine di far ritirare la disposizione invasiva degli affari privati del carabiniere, nonché di attivare un ricondizionamento normativo anche per i diretti collaboratori dei Comandanti, che dovrebbero essere i primi consiglieri degli Ufficiali che esercitano l’azione di comando“.