
I lavori sono eseguiti dall’Impresa di restauro Arturo Piana srl con la supervisione della restauratrice Francesca Rabbi
Continua il restauro conservativo delle mura storiche di Castel San Pietro Terme. I lavori, partiti circa un mese fa, riguardano inizialmente il tratto che costeggia l’area verde tra via Volturno e via Oberdan, lungo il percorso pedonale riqualificato lo scorso anno, e il retro del palazzo comunale. In particolare l’intervento ha preso il via sul lato del muro di cinta che dà sul parcheggio del Municipio. Salvo imprevisti, l’intervento su questo primo tratto dovrebbe concludersi entro la fine di settembre, per poi partire entro il mese ottobre con il tratto di via Castelfidardo.
Come riporta la relazione tecnica del progetto architettonico e di restauro redatta dalla progettista e Direttore dei Lavori arch. Anna Maria Ragazzini, la cinta muraria medioevale, parte importante del castello dal punto di vista difensivo, ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti, identificabili per la presenza di materiale eterogeneo utilizzato nelle diverse epoche storiche. Anche per questo sono stati progettati interventi specifici per ciascun lato del muro di cinta – lato via Oberdan e lato parcheggio Municipio – e per i pilastri posti all’ingresso della cinta muraria.
Le antiche mura sono state realizzate con la tecnica costruttiva del “muro a sacco” utilizzata ampiamente nei sistemi difensivi delle città medioevali, composto da muratura in laterizio (paramento esterno) e da un nucleo murario, realizzato con calce idraulica, ciottoli di fiume in prevalenza e pietrame di diversa pezzatura. Nella malta utilizzata nel nucleo è presente la “sabbia gialla” che si estraeva nelle cave antiche della frazione di Varignana.
I lavori eseguiti dall’Impresa di restauro Arturo Piana srl con la supervisione della restauratrice Francesca Rabbi, prevedono sulle porzioni di muro con maggiore presenza di ciottoli, la pulizia e la rimozione manuale della vegetazione superiore ed inferiore e delle parti di laterizio non distaccate. Il fissaggio dei ciottoli e degli elementi in laterizio che risultano distaccati, verrà eseguita con malta simile a quella esistente (composta da calce idraulica, sabbia di fiume e “coccio pesto” di piccola pezzatura), che sarà utilizzata anche per la successiva stuccatura dei giunti della muratura, in profondità, evitando di eseguirla fino a filo esterno del paramento murario, per evitare fenomeni di dilavamento nel tempo.
Nelle lesioni diffuse, è prevista la pulizia e verifica della loro profondità, per capire se si tratta di lesioni limitate al paramento murario o estese al conglomerato interno. Nel primo caso, si prevede una «cucitura della lesione con la tecnica del “scuci e cuci” del paramento murario, diversamente si valutano di volta in volta interventi di consolidamento sempre nel rispetto dell’antico tratto di mura».Inoltre, in corrispondenza del vuoto che si è creato a seguito del parziale collasso di alcuni elementi in laterizio, si procede con un «riempimento all’interno con pietrame e malta simili all’esistente e successiva ricucitura all’esterno del muro, con mattoni di recupero simili a quelli esistenti, per ripristinare la continuità della muratura». La stessa modalità sarà seguita per altre porzioni di muro che presentassero la stessa problematica e nella ricostruzione del tratto di mura corrispondenti a Via Castelfidardo, su progetto redatto dall’arch. Romeo Pauselli e la Direzione dei lavori arch. Anna Maria Ragazzini, depositato presso la Soprintendenza Beni Culturali della Città Metropolitana di Bologna.