
Per accoglierla a Bologna e portarla all’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, dove sarà operata d’urgenza dai cardiochirurghi pediatrici, servono 33 mila euro
Lourdemia detta “Mia” ha da poco compiuto 9 anni ed è haitiana: è nata con la Tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita complessa e cianogena definita anche “morbo blu” per via della colorazione bluastra della cute e delle mucose, causata dalla riduzione dell’ossigeno che circola nel sangue.
Questa malattia che la affligge fin dalla nascita le impedisce oggi di compiere più di qualche passo senza risultare stremata e di vivere la vita di un bambino della sua età: a Mia serve un intervento cardiochirurgico complesso, che non può essere eseguito nel suo Paese perché non ci sono le infrastrutture adeguate e manca il personale competente.
Nasce per questo motivo la raccolta fondi “Il Cuore di Lourdemia”, lanciata dall’associazione Piccoli Grandi Cuori con il sostegno dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola per coprire le spese extraospedaliere e tutti i costi vivi dell’intervento (escluso il lavoro dei chirurghi che ovviamente viene garantito a titolo gratuito): sulla pagina web piccoligrandicuori.it è possibile effettuare una libera donazione tramite carta di credito, circuito PayPal o bonifico bancario sul conto Iban IT23D0538736580000001179454 e aiutare l’associazione bolognese a raggiungere l’obiettivo dei 33.000 mila euro necessari per portare a Bologna Lourdemia e salvarla.
La staffetta di solidarietà
Alla storia di Lourdemia si sono interessati in particolar modo l’associazione Piccoli Grandi Cuori, che coprirà le spese mediche necessarie per accoglierla e curarla, oltre a tutte le necessità extraospedaliere (viaggio aereo A/R, intervento chirurgico, ricovero, farmaci, spese di vitto e alloggio, supporto psicologico e sostegno socio economico) e l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola dove sarà eseguito l’intervento cardiochirurgico. Una volta operata e dimessa, la bambina resterà a Bologna insieme a Suor Rosalie accolta presso la casa “Polo dei Cuori” dell’associazione Piccoli Grandi Cuori.
“Siamo felici di accogliere Mia, sottolinea Paola Montanari, presidente Piccoli Grandi Cuori – La nostra assistente sociale si sta occupando delle pratiche di accoglienza e dei contatti con il Paese da cui arriva, le nostre psicologhe si attiveranno al suo arrivo per preparere la bambina all’iter a cui andrà incontro (consapevolezza del suo stato di salute, ricovero, intervento, dimissioni) e accompagnarla durante il percorso di cura, rapportandosi anche con la suora che al momento ne ha la patria potestà. Una volta dimessa, ospiteremo lei e suor Rosalie nella nostra casa per continuare a garantirle la massima assistenza, grazie anche ai nostri volontari. Ogni bambino ha il diritto di essere curato e accolto, da qualsiasi parte del mondo provenga”.