Volante carabinieri 112
(Ufficio Stampa Carabinieri)

Un 17enne e un 18enne hanno messo in atto la truffa del “figlio coinvolto in un incidente stradale”: perquisiti dai carabinieri sono stati trovati in possesso di oggetti preziosi per un valore di 20mila euro

I Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo hanno denunciato un 18enne e un 17enne, italiani, per truffa aggravata.

È successo nel pomeriggio del 25 ottobre quando i Carabinieri hanno controllato il 17enne in via Libero Battistelli che teneva in mano un sacchetto pieno di oggetti preziosi: orologi, collane, bracciali e fedi nunziali, del valore di circa 20.000.

Insospettiti dal materiale detenuto dal giovane che non era in grado di giustificarne la provenienza, i Carabinieri hanno eseguito ulteriori accertamenti, scoprendo che lo stesso era partito da Napoli con una macchina a noleggio condotta dall’amico 18enne che dopo aver parcheggiato il veicolo, era andato in un bar della zona.

Anche il 18enne è stato raggiunto dai Carabinieri e identificato. A quel punto, i militari si sono concentrati sugli oggetti preziosi, in particolare sui nomi di un uomo e una donna incisi nelle fedi nunziali.

Poco dopo, in base agli elementi acquisiti, i Carabinieri hanno scoperto che i monili rinvenuti, provenivano dalla cosiddetta truffa del “Figlio coinvolto in un incidente stradale” che era stata perpetrata poco prima a una coppia di anziani, lui 87enne, lei 85enne, residenti nel Quartiere Porto-Saragozza.

In particolare, i due anziani, dopo aver ricevuto la telefonata di un fantomatico agente di polizia che chiedeva 20.000 euro per tutelare la figlia dai guai giudiziari di un incidente stradale in cui era rimasta coinvolta, si erano organizzati per consegnare un sacchetto di monili preziosi a un soggetto che si era presentato sotto casa per conto dell’interlocutore.

Gli oggetti preziosi sono stati sequestrati dai Carabinieri, in attesa di essere restituiti ai legittimi proprietari. In attesa dei genitori, il 17enne è stato affidato agli assistenti del Pronto Intervento Sociale di Bologna che lo hanno collocato in una comunità.