Bologna gastronomia Unesco
I tipici tortellini bolognesi (Fonte Sonja Vietto Ramus)

Avviato il percorso di candidatura proposto dalla Città Metropolitana per valorizzare la cucina tradizionale

Il 4 aprile 2018 la Città Metropolitana di Bologna ha deliberato di attivare il tentative list per candidare la Cultura Gastronomica del territorio metropolitano di Bologna, quale sito UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità.

Ora, la Città metropolitana di Bologna, ovvero l’insieme della cittadinanza in tutte le sue articolazioni, deve sviluppare un articolato progetto per mettere in evidenza i valori e gli intrecci che intercorrono fra storia, gastronomia, arte, agronomia, scienza, economia, società, qualità del cibo e valori salutistici, elementi che sono alla base della straordinaria cultura gastronomica bolognese. In definitiva si tratta di elaborare le motivazioni e gli strumenti di tutela secondo le linee guida dettate dall’UNESCO.

Quali sono i motivi per cui la cultura gastronomica bolognese potrebbe rientrare nell’elenco dei patrimoni dell’Unesco? Intanto perché è un bene appartenente ad una comunità che si identifica con un territorio, poi per fermare la costante perdita dei valori storici istitutivi e caratteristici del bene stesso.

Ma anche per affermare che Bologna non è solo mortadella, ragù o “spaghetti alla bolognese” e perché la cittadella gastronomica bolognese con la sua Università è un unicum che non ha eguali a livello mondiale. E, non per ultimo, perché Bologna racchiude tutte le caratteristiche necessarie richieste dall’Unesco: un sito fatto di prodotti della terra, di cibi, di mestieri, di una popolazione carica di giovialità, convivialità ed accoglienza.