ibro Simona Xella
(Ufficio Stampa Gruppo Albatros il Filo)

Edito da Gruppo Albatros il Filo, il libro della dozzese Simona Xella è un tuffo alla riscoperta di antiche bontà dell’Emilia Romagna

C’è la ricetta delle tagliatelle di midolla di pane e quella delle ofelle con crema frangipane; dei cappelletti romagnoli al fondo bruno e piselli novelli e dell’uovo bazzotto con salsa al formaggio e asparagi (a proposito, sapete cosa significa “bazzotto”?). E poi ancora quelle delle melanzane sott’olio, delle frittatine di una volta con gli “omini nudi”, delle bignole fritte allo squacquerone e del “suo” ragù.

A chi ai fornelli si diletta con le ricette di una volta, quelle delle nonne e della tradizione, questo libro di cucina piacerà davvero molto. Ma quello della dozzese Simona Xella non è solo un ricettario, come tanti in commercio, bensì una testimonianza d’amore per la propria terra, ricca di colori, profumi e storie da raccontare. Con lo splendido borgo medievale di Dozza a fare da scenario.

“Ricette da sfogliare e forse da cucinare”, questo il titolo del libro edito da Albatros nella collona “Nuove Voci Confini”, è un interessante tuffo nel cuore gastronomico dell’Emilia Romagna: 256 pagine, ricche di illustrazioni (altra grande passione dell’autrice) e di fotografie che raccontano i piatti di una volta, quelli cucinati in estate, inverno, autunno e primavera con ingredienti di stagione.

Qual è il segreto di una ricetta ben riuscita? “A mio parere la qualità della cucina risiede sempre nel suo garbo e nella sua genuinità, la raffinatezza consiste nella semplicità, nessun piatto deve essere eseguito senza cura – spiega Simona nel suo libro – In queste pagine dedicate alla cucina romagnola, io suggerisco ricette attraverso le mie esperienze e mi piacerebbe che il libro fosse utile da consultare non solo per estrapolare qualche piatto da cucinare ma anche per sognare una dimensione irreale fatta di colori, profumi, ricordi e immaginazione da sfogliare”.

Le ricette di una volta delle nonne “artigiane” sono contenitori di storia popolare, espressione di una cultura gastronomica che ha inciso nell’attuale modo di vivere e di gustare i sapori della tavola. Eppure molti di quei piatti sembrano scomparsi, fagocitati proprio da uno stile di vita moderno improntato al mordi e fuggi, al fast food o a cibi preconfezionati. Solo alcune famiglie mantengono almeno viva la tradizione del pranzo della domenica. Questo raffinato volume sulla cucina romagnola, arricchito da splendide illustrazioni, risponde a un bisogno diffuso di riscoprire i piaceri genuini del cibo di una volta. La cucina diventa una vera e propria arte, fatta di ispirazione, creatività e tecnica.

“Ricette da sfogliare e forse da cucinare” aiuta a preparare piatti variegati e divisi per stagione, dagli antipasti ai dolci, arrichendone le ricette (e la lettura) con preziose informazioni e aneddoti di una volta.

Simona Xella ha frequentato l’Istituto d’arte per la ceramica di Faenza e la facoltà di Conservazione dei beni culturali con indirizzo archeologico di Ravenna. Nel 2014 ha abbandonato definitivamente il mestiere dell’archeologa per ritornare al primo amore, la ceramica e la creatività in genere. Oggi ha un atelier in cui prendono forma collezioni di ceramica per la tavola, cappelliere realizzate a mano e disegni ad acquerello. È organizzatrice di eventi e matrimoni. Vive con la sua famiglia a Dozza, piccolissimo borgo medioevale tra Imola e Bologna.

Per conoscerla meglio www.ateliercreativo.gold