
Ecco i consigli della celebre guida per chi vuole assaporare i piatti migliori della provincia bolognese
Ristoranti, trattorie e bistrot: non c’è che l’inbarazzo della scelta grazie ai consigli degli esperti del Gambero Rosso che hanno valutato ben 2480 locali di tutt’Italia. Di seguito quelli selezionati per il territorio bolognese.
A Borgo Tossignano, in via Roma 3, Fita propone piatti con materie prime di stagione, prodotti genuini e ricette locali sapientemente interpretate. Da asaggiare assolutamente le tagliatelle al ragù, la spoja lorda, la carne alla griglia e, come dolci, Tenerina, mascarpone con lingue di gatto e zabaione con biscotti. A Calderara di Reno, in località Sacerno (via di Mezzo Levante 2b), l’Antica Trattoria di Sacerno è uno degli indirizzi top per gli amanti del pesce crudo con alcune proposte tradizionali come i gratinati, le paste con i crostacei e i molluschi, le fritture. Tramvia, in via Marconi 31, a Casalecchio di Reno, propone una cucina genuina: da non perdere salumi e formaggi con crescenta, gramigna paglia e fieno con ragù bianco di salssiccia e piatti di pesce.
Due gli indirizzi a Castel Maggiore. Il Ristorante Iacobucci a Villa Zarri (via Ronco 1) è ospitato in una residenza nobiliare della seconda metà del 1500: ottimi il ‘bon bon’ di agnello ed erbe amare, l’anguilla di Comacchio con frutta secca e misticanza al gin. In frazione Trebbo di Reno, in via Corticella 61, Massimiliano Poggi Cucina è ormai un punto di riferimento per tutta la ristorazione bolognese. Tre i percorsi di degustazione (fra cui una per bimbi). Buono il cavolo con salsa al Parmigiano e di pollo arrosto e eccellenti i tortellini in doppio brodo.
Gastarea, in viale Terme 1058 a, è uno dei due ristoranti suggeriti dal Gambero Rosso a Castel San Pietro Terme. Questo bistrot si trova all’interno del complesso dell’Anusca Palace Hotel. Da assaggiare le linguine porcini e seppia, le sfere di zucca con ristretto di verdure e faraona alla brace. In via dei Mille 8 si trova invece Uinauino che propone, fra l’altro, una squisita cotoletta alla bolognese, sgombro con crema di friggitelli arrosto e sablé di pane al nero di seppia e, come dessert, la mela cotta ripiena di zabaione con pasta sfoglia e granella di studel. A Castiglione dei Pepoli, in via Cavaniccie 6, la Taverna del Cacciatore è una trattoria che offre piatti a metà strada fra l’Emilia e la Toscana. Crostini ai fegatini, cinghiale marinato sott’olio, paste ‘tirate’ in casa e coniglio in porchetta con patate sono da non perdere.
Bottega Aleotti, in via Paltrinieri 62, a Crevalcore, è uno di quei locali che valorizza le ricette del territorio. Da provare: tortellini in doppio brodo di cappone; insalata di anatra, aioli e cavolo viola marinato; fusilloni con crema di cipolle dorate e polvere di Tropea. A Granarolo dell’Emilia, in frazione Candriano (via Candriano 16/5), Opera Magna Bistrò è un ambizioso progetto gastronomico nato recentemente. Buoni gli antipasti (fra cui le polpette di patate e mortadella), le costine di maiale e peperone e il minestrone di frutta e verdura con mousse allo yogurt.
Tre le scelte della guida “Ristoranti d’Italia 2023” per Imola a cominciare dall’Osteria Callegherie (via Callegherie 13) dove gustare piatti di terra e di mare come il risotto alle capesante e topinambur, i tortellini conditi con il ristretto di arrosto e tartufo nero estivo, il fritto di crostacei e buonissimi dolci (crostate, cassate e pastiera napoletana). In via Quaini 43 da Popeye sono ottimi i passatelli porro, spinacini e noci e i calamari con ceci, broccoli e pomodorini. Gustosi i dolci. In via sacchi 1, il San Domenico è un patrimonio storico e gastronomico del territorio. Se la struttura si è presentata con un restyling moderno (dalla cucina con chef table alla mise en place più contemporanea rispetto a quella storica firmata Richard Ginori), le prelibatezze cucinate non sono cambiate. Difficile scegliere il piatto più buono fra quelli preparati dallo chef Max Mascia.
A Medicina, in via Canedi 32, l’Osteria di Medicina propone una cucina abbondante e fondata sulla territorialità: da assaggiare il carpaccio di manzo marinato e affumicato con salsa alle erbette, la crescentina al forno con polpette di manzo, mascarpone e crema di cipolla di Medicina, l’immancabile crema fritta (come contorno o come dolce). A Pieve di Cento, al 66 di via Matteotti, Buriani dal 1967 è un ristorante con menù stagionale ma che conserva sempre alcuni piatti della tradizione come i tortellini in brodo di cappone e le tagliatelle al ragù. Fra i dolci da assaggiare la sfera di cioccolato con cuore di zuppa inglese. A San Giovanni in Persiceto, in via Matteotti 17a, l’Antica Osteria del Mirasole con Locanda è uno di quei luoghi dove si torna e si ritorna senza mai stancarsi. Sembra una trattoria di campagna dove percorrere un viaggio nelle tradizioni gastronomiche emiliane. Eccellenti i tortelli di ricotta al burro e parmigiano, le tagliatelle al ragù di rigaglie e i tortellini con la panna di affioramento. E poi: trippa alla parmigiana, faraona alla cenere e specialità alla brace.
A Sasso Marconi, in via Lagune 78, Fattoria Zivieri è un ambiente di grande ospitalità in uno scenario paesaggistico davvero notevole. Eccellenti i salumi realizzati nella macelleria e nei laboratori della vicina Zola Predosa. Da assaggiare la grigliata mista di carne (anche quella di selvaggina). Tre infine gli indirizzi top a Valsamoggia. In frazione Savigno (via Marconi 16) Da Amerigo offre prodotti della tradizione serviti con un pizzico (quel che basta) di estro personale. I piatti da non perdere? Davvero tanti a cominciare dal coniglio all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e dalle lasagne con i funghi galletti (finferli) sino ai tortellini in brodo e il misto di salumi con tigelle. Irina Trattoria, sempre in via Marconi (al 39) in località Savigno, ha una proposta assolutamente a vocazione emiliana. Da applausi i passatelli asparagi, Parmigiano e limone, le tagliatelle al tartufo nero, le costine di maiale grigliate al bbq (da leccarsi le dita!). In località Monteveglio, al 12 di via San Rocco, Trattoria del Borgo cucina piatti con materie prime provenienti da piccoli produttori della zona. Non mancano mai i tortellini in brodo, la millefoglie di lingua in salsa verde e il guancialino di vitello cotto nella barbera.
Buon appetito!