Canto cicale

Appuntamento mercoledì 12 aprile al Cinema Lumière

Dopo il successo ottenuto all’ultimo Biografilm Festival, dove ha ricevuto una menzione speciale, Il canto delle cicale il nuovo documentario di Marcella Piccinini, un intenso ritratto, in forma di diario, dedicato alla madre, torna a Bologna, mercoledì 12 aprile (ore 20) al Cinema Lumière (Sala Mastroianni), nell’ambito del progetto “Bologna è cura – Manifesto partecipativo per la Giornata dei risvegli” promosso dall’Associazione “Gli amici di Luca”.

La proiezione sarà accompagnata da un momento di incontro e dibattito sul tema della cura con l’autrice Marcella Piccinini, il direttore del Centro studi per la ricerca sul coma “Gli amici di Luca” Fulvio De Nigris, la consigliera comunale delegata alla famiglia, disabilità e sussidiarietà circolare Cristina Ceretti e l’avvocata Martina Giberti.

Il film racconta la storia di Anna Maria, che in seguito ad una malattia, è accudita dalla figlia Marcella. “Non sanno le cicale perché all’improvviso smettono il loro canto” è uno dei versi che attraversano questo film, sospeso tra i frammenti di poesia di poeti cari tra cui Gianni Rodari, Italo Calvino, Mila Kačič e Luciano De Giovanni il nonno della Piccinini apprezzato tra gli altri da Pablo Neruda, e le parole di amici e conoscenti, tra questi Franco Piavoli e Gianni Sofri. I versi e le parole, a loro volta, sono sapientemente mixati alle sonorità emotive delle musiche scritte da Marco Biscarini, dimostratesi tra gli stimoli più efficaci durante il coma della madre. Alcune di queste musiche sono le stesse del film La mia casa, i miei coinquilini, il lungo viaggio di Joy Lussu, la storia della partigiana, scrittrice, attivista per i diritti delle donne raccontata dalla voce di Maya Sansa, che nel 2016 rivela Marcella Piccinini come regista esordiente e fa incetta di premi nei più importanti festival cinematografici italiani.

Il talento dell’allieva di Marco Bellocchio, artista multidisciplinare, ricostruisce in questo racconto autobiografico, la storia del rapporto madre – figlia in forma di diario, una raccolta di appunti per un’autoanalisi collettiva. Il flusso dei ricordi, comprende le memorie affettive della madre, che diventa testimone del racconto di sé. Le musiche di Biscarini insieme alle canzoni di De Andrè e Guccini che durante gli anni giovanili nutrirono lo spirito di Anna Maria, diventano così uno strumento terapeutico, generando una circolarità del tempo che mischia passato e presente indistintamente.

Se ne vanno leggere spaurite appena incauto ti muovi, le farfalle, la poesia”. La natura con i ritmi dell’orto di casa. Marcella Piccinini punteggia il suo diario con le luci di una campagna immersa nella nebbia, con il racconto di una natura solitaria, ma che è viva anche quando appare abbandonata, come nella tradizionale pittura fiamminga. La memoria orale è densa di voci di donne, essenziali nella ricostruzione della trama della storia e della mitologia famigliare. Gli amici sono al centro di questa geografia delle relazioni, in un racconto intimo che rivela uno sguardo di tenerezza, mai rassegnato alla malattia, rigenerato dallo spirito amorevole e combattivo di Marcella. Un capitolo nuovo di cinema al femminile. “Non avrei mai pensato di scrivere in prima persona e di avere il forte bisogno di raccontare con la mia voce.” dichiara la Piccinini “Con questo lavoro ho scoperto la mia voce, mi sono ascoltata. Mi sono accorta che non l’avevo mai fatto”.

Prodotto e diretto da Marcella Piccinini, scritto insieme a Marianna Cappi, montato dalla Piccinini con la preziosa supervisione di Aline Hervé, il film è stato realizzato con le musiche di Marco Biscarini edite da Ala Bianca Publishing. Diego Schiavo ha curato il suono, trasformandolo spesse volte in poesia. Il film vede anche la collaborazione di Home Movie per la parte dei materiali d’archivio e un contributo di Filando la rete per la post produzione.