
Obbligo di segnalazione entro il 30 giugno per gli importi superiori a 10mila euro sul sito Internet o sui bilanci
Associazioni, onlus o cooperative sociali che ricevono fondi pubblici a partire da 10mila euro l’anno devono comunicarlo entro il 30 giugno nel loro sito Internet. Stesso obbligo anche per le imprese. Il disposto della legge 124/2017 (commi da 125 a 129) – https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2017-08-04;124!vig= – richiede la pubblicazione, entro il 30 giugno di ogni anno, sul proprio sito internet aziendale, dell’elenco completo e dettagliato degli aiuti e contributi pubblici ricevuti nell’esercizio dell’attività di impresa nel corso dell’anno precedente. I soggetti che non hanno un proprio sito internet devono provvedere alla pubblicazione sul sito internet delle associazioni di categoria alle quali aderiscono.
Per quel che riguarda le imprese, sono chiamati al rispetto al suddetto obbligo i soggetti iscritti al Registro delle imprese, e pertanto: società di Capitali (Spa, Srl, Sapa); società di persone (Snc, Sas); ditte individuali esercenti attività di impresa (a prescindere dal regime contabile ed inclusi i soggetti in contabilità ordinaria, semplificata, regime dei minimi, regime forfettario); società cooperative (incluse le cooperative sociali). Sono esclusi i liberi professionisti.
Le società di capitali – come si legge anche su Euroconference News – che redigono il bilancio in forma ordinaria (spa e srl di grandi dimensioni) possono assolvere all’obbligo di pubblicità indicando i contributi nella nota integrativa. Per le Srl che redigono il bilancio in forma abbreviata, secondo la relazione di accompagnamento della norma sarebbe possibile indicare “volontariamente” i contributi e gli aiuti di stato in nota integrativa. Alla luce delle informazioni ad oggi disponibili, non è però certo che, per queste società, l’esposizione in nota integrativa degli aiuti e contributi ricevuti esoneri dall’obbligo di pubblicazione degli stessi sul sito aziendale. Si consiglia, pertanto, di procedere ugualmente alla pubblicazione degli aiuti ricevuti sul proprio sito.
Aiuti soggetti all’obbligo di pubblicazione
Sono soggetti all’obbligo di pubblicazione i contributi e gli aiuti erogati dalle seguenti amministrazioni pubbliche: Stato; Enti locali: Regioni, Provincie, Comuni, Comunità montane e loro consorzi/associazioni; Istituzioni universitarie; Istituti autonomi case popolari; Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni; Enti pubblici non economici, nazionali, regionali e locali; Amministrazioni e le aziende del Servizio Sanitario Nazionale (incluse le ASL); Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN); Agenzie fiscali; Società a controllo pubblico (secondo parte della dottrina). Devono essere oggetto di pubblicazione tutti gli aiuti di stato se di importo complessivo superiore a 10.000 euro. Pertanto, se i singoli aiuti sono di importo inferiore a tale soglia, ma, complessivamente, le erogazioni ricevute superano detto importo, tutti i contributi sono soggetti all’obbligo pubblicitario.
Sono soggetti all’obbligo i seguenti vantaggi: sovvenzioni; sussidi; contributi (inclusi i contributi in conto capitale, conto esercizio e/o conto interessi); vantaggi (incluse, ad esempio, le garanzie pubbliche su finanziamenti ricevuti, nonché, l’utilizzo di beni pubblici a condizioni di vantaggio rispetto ai prezzi di mercato). Non vanno invece pubblicate le somme percepite da pubbliche amministrazioni in conseguenza di cessioni e/o prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle stesse.
I contributi devono essere quantificati sulla base del criterio di cassa. Pertanto, devono essere pubblicizzati gli aiuti ricevuti nel corso dell’anno precedente. Qualora l’aiuto sia stato solamente concesso ma non erogato, non va pubblicato. Nel caso di utilizzo di un bene pubblico a condizioni di vantaggio rispetto ai prezzi di mercato, va quantificato il vantaggio ottenuto nel corso dell’anno precedente.
Le informazioni da fornire
Per ogni aiuto ricevuto devono essere fornite le seguenti informazioni: denominazione e codice fiscale del soggetto ricevente; denominazione e codice fiscale del soggetto erogante; somma incassata o valore del vantaggio fruito (per ogni singolo rapporto giuridico sottostante); data di incasso; causale (ovvero una breve descrizione del tipo di vantaggio/titolo alla base dell’erogazione ricevuta).
Le sanzioni previste
La norma prevede, a partire dal 1° gennaio 2020, a carico di coloro che violano l’obbligo di pubblicazione: la sanzione amministrativa pecuniaria pari “all’uno per cento degli importi ricevuti con un importo minimo di 2.000 euro”; la sanzione accessoria di adempiere all’obbligo di pubblicazione. Solamente se il trasgressore non proceda alla pubblicazione ed al pagamento della sanzione pecuniaria entro novanta giorni dalla contestazione, scatterà la sanzione aggiuntiva che consiste nella restituzione integrale dei contributi e degli aiuti ricevuti.
Associazioni e volontariato
Soggette all’obbligo di comunicazione anche le associazioni di protezione ambientale a carattere nazionale e di quelle presenti in almeno cinque regioni individuate con decreto del Ministro dell’Ambiente, ex art.13 L.n.349/1986; le associazioni di consumatori e utenti rappresentative a livello nazionale, ex art.137 D.Lgs. n. 206/2005; le associazioni, Onlus e fondazioni; le cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri, ex D.Lgs. n. 286/1998.