
Ecco punto per punto un utile e pratico vademecum da seguire se si è stati in contatto con un positivo o se lo si è
Prevenzione – Il primo punto non poteva che riguarda la prevenzione: “Sempre valido. Se volete meno rogne possibili proteggetevi: distanziamento, mascherine di buona qualità, igiene personale e degli ambienti” – spiega la dottoressa Angelita Lazzarini del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo di Varese.
Contatto stretto con un positivo – Scrive la dottoressa: “Niente panico! Isolati in casa e avvisa il medico di base per gli adempimenti burocratici. I medici sono oberati, bisogna insistere ma ce la si fa! Monitora quotidianamente i sintomi. Se vivi solo chiedi aiuto a amici, vicini e parenti per la spesa ma ricorda che il Comune è tenuto a provvedere al sostegno di chi è isolato in casa. Inutile, come dice Sileri, fare tamponi a destra e manca in privato: il tampone si fa a fine isolamento (10 gg + tampone finale o 14 gg senza tampone)“
In caso di sintomi influenzali – “Niente panico anche qui. Avvisare sempre il curante per consigli e adempimenti burocratici (giorni di malattia, prenotazione tampone etc). Isolarsi da altri familiari. Utili i comuni sintomatici (tachipirina) e….attendere qualche giorno per vedere come va. Utilissimo – da fare prima di ammalarsi peró – acquistare un saturimetro da dito, che costa pochissimo, e badare di avere a casa un termometro funzionante. Monitorate tutti i giorni la temperatura e la saturazione di O2, a riposo e dopo aver camminato qualche minuto. Se compare solo febbre e poco altro non rivolgetevi al Pronto Soccorso! Perdita di tempo e rischio inutile per tutti”.
In caso di positività – “Capisco la preoccupazione ma prima contatta il medico di base, come sempre, per consigli e burocrazia. Isolati per bene. Avvisa i tuoi contatti stretti.
Poi … Sei asintomatico? Probabilmente lo resterai. Monitora la temperatura e l’eventuale comparsa di sintomi nei giorni della quarantena. Se stai bene…non prendere farmaci!”.
Sei sintomatico? – “Valuta la tua situazione col medico curante, assumi la terapia che ti prescriverà; il curante potrebbe farti seguire dalle USCA (gruppi di medici che seguono i Covid a casa). Monitora la saturazione. Cerca di bere e mangiare adeguatamente.
Ricordare sempre che la maggioranza assoluta di chi sviluppa la malattia guarisce bene e con sintomi gestibili a casa. Il Covid-19 puó essere cattivo….ma più sul sistema sanitario nazionale che sul singolo malato”.
In caso di peggioramento – “Può purtroppo capitare pure questo. Se tutti i passaggi prima sono stati fatti bene un medico (il curante o USCA) sa già che sei un paziente “sorvegliato speciale”. Segui sempre i consigli che ti daranno. Chiama comunque il 112 se la saturazione di O2 si abbassa costantemente sotto 90% o se diminuisce di almeno 3 punti al test del cammino. E poi chiama, senza remore, se manca tanto il respiro, anche se non puoi misurare la saturazione”.
La dottoressa ricorda anche quando non chiamare il 112 e non presentarsi in pronto soccorso: se c’è febbre che non diminuisce, stanchezza o TC del torace positiva, fatta su consiglio del curante, ma il respiro non da problemi.