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Le misure anti-Covid stabilite dal Consiglio dei Ministri sino al 15 Gennaio (Fonte Shutterstock)

Suddivisa in tre aree, gialla, arancione e rossa, l’Italia del nuovo decreto di Conte si appresta ad affronta ulteriori misure restrittive anti-covid

Entrerà in vigore venerdì 6 Novembre (e non domani 5 Novembre come preannunciato inizialmente) per permettere a tutti di adeguarsi alle nuove misure restrittive, il Dpcm firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte e illustrato ai cittadini in conferenza stampa all’ora di cena. Obiettivo: contenere il più possibile la seconda ondata di Covid-19 che oggi, 4 Novembre, ha visto salire a 30.550 il numero dei nuovi contagiati (su 211.831 mila tamponi refertati) con 352 vittime.

L’intera penisola – ha spiegato Conte – sarà suddivisa in tre aree: gialla, arancione e rossa ciascuna con proprie misure restrittive. Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporre misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave“.

Con future ordinanze del Ministero della Salute verranno forniti aggiornamenti sulle condizioni di rischio in cui si trovano le Regioni che potranno, in caso di miglioramento, essere inserite in una zona con minori restrizioni. Il decreto rimarrà comunque valido sino al 3 Dicembre.

Criticità moderata, ovvero l’area gialla. Rientrano in questa zona Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Umbria e Veneto. Queste le principali restrizioni:

1) Limitazioni alla circolazione: dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Per quanto riguarda il resto delle giornata è “fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

2) Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori di secondo grado, salvo attività di laboratorio in presenza e studenti con disabilità; per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (esclusi i bimbi al di sotto dei 6 anni). Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

3) Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi: al loro interno rimarranno invece aperte farmacie, parafarmacie, edicole, generi alimentari e tabacchi.

4) Chiusura dei musei e sospensione delle mostre

5) Chiusura di bar e ristoranti alle ore 18, asporto consentito fino alle ore 22, nessuna restrizione per la consegna a domicilio.

6) Restano chiusi teatri, cinema, palestre e piscine mentre rimangono aperti i centri sportivi.

7) Chiusi i corner scommesse e giochi anche all’interno di bar e tabaccherie.

8) Stop ai concorsi pubblici e privati, tranne per il personale della sanità e della protezione civile.

9) Sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale il coefficiente di riempimento massimo sarà del 50%, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.

10) Smart working incrementato il più possibile sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato e ingressi a orari differenziati per il personale. I sindaci avranno la possibilità di chiudere aree cittadine più soggette ad assembramenti.

Criticità medio-alta, ovvero l’area arancione. A farne parte due regioni, Puglia e Sicilia.

1) Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino successivo salvo comprovati motivi di lavoro, salute e necessità.

2) Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra, anche in questo caso salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute o necessità. Da un Comune all’altro è possibile spostarsi per usufruire di servizi non disponibili nel Comune di residenza o domicilio. La raccomandazione principale è inoltre di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata anche all’interno del Comune.

3) Chiusura di bar e ristoranti 7 giorni su 7. Consentito l’asporto fino alle 22, nessuna restrizione per la consegna a domicilio.

4) Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.

5) Chiusura di musei e sospensione delle mostre

6) Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per l’uso di laboratori e studenti con disabilità; didattica in presenza per le scuole d’infanzia, scuole elementari e scuole secondarie inferiori. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e i laboratori.

7) Riduzione al 50% per il trasporto pubblico.

Criticità alta, ovvero l’area rossa: vi rientrano Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria. Queste le misure ancora più restrittive previste dal decreto:

1) Vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio Comune in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, salute e necessità. Vietati gli spostamenti da un Comune all’altro o da una Regione all’altra.

2) Chiusura di bar e ristoranti 7 su giorni su 7.

3) Chiusura dei negozi ad eccezione di supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiudono i centri estetici.

4) Didattica a distanza per le scuole superiori e per le classi di seconda e terza media. Restano aperte solo le scuole d’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni.

5) Sospese tutte le competizioni sportive tranne quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Sospese le attività nei centri sportivi. Consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale.