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Nonostante la diminuzione di slot machine, il gioco d'azzardo è in costante aumento (Fonte Shutterstock)

La ripartizione del fondo nazionale e regionale è stata approvata dalla Conferenza territoriale sociale sanitaria metropolitana

Le risorse stanziate saranno destinate per il 70% (549.249,44 euro) a Comuni e Distretti della città metropolitana per le attività di prevenzione e contrasto e per il 30% alle Ausl di Bologna (234.907,03 euro) e Imola (35.618,81 euro) per la presa in carico e cura di soggetti con Disturbo da gioco d’azzardo a livello metropolitano.

Nello specifico le quote decise in base alla popolazione residente, prevedono: 210.327,78 euro per la Città di Bologna; 86.928,81 euro per la Pianura Est; 72.316,97 euro per Imola; 61.063,97 euro per Reno, Lavino e Samoggia; 45.418,23 euro per la Pianura Ovest; 42.574,19 euro per San Lazzaro; 30.619,49 euro per l’Appennino bolognese.

I dati nazionali relativi allo scorso anno descrivono un fenomeno in preoccupante aumento: continuano infatti a crescere le risorse giocate (111 miliardi di euro) pur diminuendo il numero di slot machine presenti sul territorio grazie alle politiche restrittive messe in campo negli ultimi anni. Circa il 24% di queste risorse viene giocato online, quota destinata a salire nel 2020 visto che il periodo di lockdown ha spinto verso questo settore molti giocatori.

“Proprio per questo motivo – commenta Giuliano Barigazzi, presidente della Conferenza territoriale sociale sanitaria metropolitana – vogliamo proseguire con determinazione l’attività di prevenzione e cura già portata avanti in questi anni da tutti i Comuni della città metropolitana.”