
Promossi dal Comune, gli appuntamenti si svolgeranno a partire dal 5 Novembre
“Nel territorio emiliano romagnolo la presenza delle organizzazioni mafiose è sempre stata silente e poco percepita. Nonostante i processi tenuti nella nostra città, come ad esempio Black Monkey e Aemilia ancora in corso, la cittadinanza a tutti i livelli ha, con fatica, avvertito il pericolo della sempre più crescente infiltrazione mafiosa e, negli anni, il suo progressivo radicamento – spiega Giulia Di Girolamo, consigliera di fiducia del Sindaco per la legalità – Ciò che emerge anche dalla maxi inchiesta Aemilia è proprio il massiccio coinvolgimento di professionisti e mondo politico, che in particolare la ‘ndrangheta ha saputo sfruttare a proprio vantaggio, arricchendosi e facendo affari, inquinando la nostra economia e la nostra democrazia. In questo scenario, già fortemente compromesso, l’ingerenza e la pericolosità delle organizzazioni mafiose si è acuita, su tutto il territorio nazionale, con la crisi innescata dalla pandemia da Covid-19. Tale evento ha determinato una crisi economica e sociale molto forte, causando la perdita del lavoro per molte categorie di persone e acutizzando situazioni di disagio e di povertà che ha generato un aumento del potere mafioso, soprattutto in termini di capacità di far fronte nell’immediato ai bisogni primari delle fasce più deboli della popolazione”.
Il progetto, giunto alla sua terza edizione, è articolato in due azioni formative. A partire dal 5 Novembre saranno organizzati incontri di formazione per amministratori e professionisti che, in linea con le misure anti Covid, si svolgeranno online per permettere a un numero maggiore di persone di parteciparvi. Tutte le informazioni saranno disponibili sulla sezione del sito del Comune di Bologna dedicata proprio alla lotta alla criminalità organizzata.
Ad inaugurare il calendario 2020 sarà, come detto, l’incontro del 5 Novembre (dalle 17 alle 18) dal titolo “Sicurezza urbana e criminalità organizzata. Il ruolo della Polizia Locale nel contrasto alle mafie” a cura di Stefania Crocitti, docente e assegnista di ricerca in criminologia.
La seconda parte del progetto “Narrare le Mafie” prevede invece formazione per studenti e famiglie: attraverso il percorso Educalé si parlerà di educazione alla legalità e alla cittadinanza responsabile.
“ È importante che gli studenti e le studentesse non vivano i fenomeni mafiosi come troppo distanti, da 20 anni sappiamo che non è così. La diffusione di una cultura della legalità è il primo antidoto al proliferare della criminalità organizzata – spiega l’assessore alla Scuola Susanna Zaccaria – Sono orgogliosa che il progetto Narrare le Mafie, in particolare con Educalè nelle scuole, in questi anni sia cresciuto, è il segno che docenti e studenti hanno a cuore queste tematiche: il terreno è dunque fertile per costruire una società migliore, libera dal sopruso e dalla prevaricazione mafiosa”.