
Come riconoscere le comunicazioni ingannevoli e difendersi dalle frequenti truffe online? L’Istituto prova a dare risposta a questi interrogativi
Le truffe che viaggiano online usano molto spesso nome e immagine degli enti istituzionali tramite messaggi falsi, ma in alcuni casi verosimili, che vengono inviati proprio nel tentativo di ottenere con l’inganno dati personali o informazioni sensibili.
Periodicamente INPS e Agenzia delle Entrate mettono in guardia i cittadini su comunicazioni ingannevoli in circolazione.
Nell’ultimo anno anche gli aiuti Covid sono stati utilizzati come pretesto per mettere in atto truffe online e via sms: a giugno molti utenti si sono visti recapitare un SMS con un link su cui cliccare per ricevere il bonus 600 euro appena introdotto.
Nel corso dell’ultimo anno l’Istituto ha più volte lanciato l’allarme su comunicazioni ingannevoli in circolazione. Internet, email, sms, app e social network: sono diversi i canali utilizzati.
Conoscere le strategie messe a punto per arrivare ad ottenere dati personali e informazioni sensibili è la prima arma per difendersi. Con notizia del 16 dicembre 2020 pubblicata sul portale istituzionale, l’INPS ha diffuso un vademecum sulle truffe online per allertare gli utenti.
Sono principalmente cinque le tipologie di truffe che viaggiano online e offline ad iniziare dal phishing, dal termine inglese pescare, che indica una frode informatica finalizzata al furto di dati sensibili. L’invio di false email che invitano ad aggiornare i propri dati personali o le proprie coordinate bancarie, tramite un link, è la modalità più diffusa. C’è poi la truffa via sms, molto simile a quella che viaggia nelle caselle di posta elettronica, che ha lo stesso obiettivo; le truffe telefoniche: l’inganno qualche volta ha anche una voce viva con un finto operatore telefonico INPS che chiede di conoscere i dati relativi alla propria posizione nell’ambito di soggetti di diritto privato, come società o associazioni. Non mancano i falsi funzionari, forse la tecnica più antica, con tentativi di raggiro che avvengono anche di persona (l’INPS sottolinea che l’istituto non invia incaricati presso il domicilio degli utenti e assistiti). Infine prestiti e pubblicità ingannevole da parte di società non correlate e non riconducibili all’Istituto ma che fanno riferimento nel proprio nome, in tutto o in parte, a “INPS” e che offrono servizi in termini equivoci o ingannevoli.
Cosa fare in questi casi? Dopo aver passato a rassegna le diverse tipologie di truffa più diffuse, non solo online, l’INPS ribadisce le modalità di comunicazione che utilizza per interagire con i cittadini:“È importante ricordare che l’INPS non acquisisce in alcun caso, telefonicamente o via email ordinaria, le coordinate bancarie o altri dati che permettano di risalire a informazioni finanziarie. Inoltre, tutte le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al sito istituzionale”.
Dal punto di vista pratico, cosa fare quando si riceve una comunicazione ingannevole?
Basta seguire poche e semplici regole: non dare seguito a richieste che arrivano per email non certificata, telefono o tramite il porta a porta; diffidare di qualsiasi persona che dichiara di essere incaricata da INPS per dover effettuare accertamenti di varia natura; fare attenzione alle comunicazioni ricevute, non cliccare sui link di email di origine dubbia e verificare sempre l’indirizzo di provenienza.