
Ripartire dai piccoli borghi, dove la qualità di vita diventa impagabile: nuovo sviluppo e antichi valori nel racconto di chi ci vive e lavora
Nell’Appennino bolognese c’è un vecchio borgo da riabitare. Il Borgo di Campolo e il versante di Montovolo, La Scola e Rocchetta Mattei, nel Comune di Grizzana Morandi nella valle del Limentra, sull’Appennino bolognese hanno l’opportunità di diventare un esempio di rinascita e un modello di nuovo sviluppo.
Grazie al progetto pilota selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando Pnrr-Borghi, destinatario di 20 milioni di euro, si punta alla riattivazione territoriale e alla rigenerazione culturale, sociale ed economica di un tipico agglomerato di montagna. Ma come si vive in questi luoghi? Cosa significa essere un borgo cooperativo? Cosa è stato fatto finora?
A queste e altre domande risponde lo speciale curato dall’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale che è online da qualche giorno.
Sul portale della Regione l’intervista a una giovane, Diletta Rocca, che tra queste montagne è nata e cresciuta e ci è tornata dopo aver vissuto in città per sette anni per completare i propri studi.
Intervistato anche Marco Tamarri, responsabile Cultura dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese che sta seguendo da vicino il progetto di borgo cooperativo