
Il Consiglio comunale ha ricordato il 15 marzo, “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla. Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”.
Dopo i saluti del Presidente del Consiglio comunale Roberto Visani, del Vicepresidente del Consiglio Comunale, Nicolas Vacchi e dell’assessora al Welfare, Daniela Spadoni, sono intervenuti il fondatore e presidente di FANEP ODV Prof. Emilio Franzoni ed il Consigliere FANEP Antonio Lannuti ed i professionisti dell’Ausl di Imola che costituiscono il Gruppo multidisciplinare Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA): Annalisa Berti, psichiatra e coordinatrice del gruppo aziendale DCA; Laura Serra, pediatra, Direttrice UOC Pediatria e Nido; Costanza Farabegoli, endocrinologa, Direttrice UOC Medicina A; Barbara Filippi e Riccardo Galeotti, psicologi psicoterapeuti UOC Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza; Maria Spano, Dietista; Erica Brusa, psicologa psicoterapeuta, Consultorio familiare; Elisa Zendrini, Tecnica della Riabilitazione psichiatrica, Centro di Salute Mentale, Cani Carlotta, ginecologa, UOC Ginecologia e Ostetricia e Alba Natali, direttore del DSM che hanno fornito un quadro epidemiologico dei disturbi del comportamento alimentare trattati sul nostro territorio, della rete dei servizi aziendali e delle modalità di accesso.
Come ha ricordato il Presidente del Consiglio comunale, Roberto Visani “attraverso questa iniziativa intendiamo accendere i riflettori su una problematica che spesso genera ferite profonde nel corpo e nell’anima di chi la vive. Vogliamo anche far conoscere alla cittadinanza, i servizi e i percorsi di cura che la nostra Azienda Usl è in grado di offrire. Fondamentale è lavorare insieme con il coinvolgimento delle famiglie, della scuola e delle associazioni presenti nel territorio”.
I disturbi dell’alimentazione hanno un forte impatto negativo non solo su chi ne soffre, ma anche sul clima familiare e sulle altre persone coinvolte. In Italia oltre 2.665.000 adolescenti hanno problemi con cibo, peso e immagine corporea e solo il 10% riesce a chiedere aiuto e lo fa mediamente dopo tre anni dai primi sintomi.
“Siamo partiti domenica dall’autodromo dove abbiamo partecipato alla giornata, organizzata dalla Fanep, di sensibilizzazione sul tema dei disturbi della nutrizione e alimentazione, per far luce sulla ricerca e cura di queste patologie. Ricordo che siamo stati quasi 3000 a frequentare in quella giornata l’autodromo, dove potevamo visitare anche la mostra dal titolo ‘Empatia’” ha dichiarato l’assessora al Welfare, Daniela Spadoni che è intervenuta portando anche il saluto del sindaco Marco Panieri e della giunta itera.
“Ringraziamo quindi dapprima tutti gli operatori della sanità che, a vario titolo, si prendono cura di coloro che soffrono di questi disturbi e ringraziamo anche tutti i volontari che, appositamente formati, supportano i ragazzi e le loro famiglie in questo lungo percorso. Si tratta infatti di una patologia complessa che ha bisogno di risposte complesse (non complicate) – ha aggiunto l’assessora Spadoni -. I nostri servizi si sono per questo motivo organizzati grazie allo studio, alla formazione, all’esperienza per offrire una risposta multidisciplinare e multi professionale, che tenga conto che in queste problematiche sono coinvolti l’intelletto, la psiche e il corpo non solo dell’ammalato, ma di tutta la sua famiglia e dell’ambiente che frequenta. Per questo motivo tutto deve ruotare non attorno a dei protocolli, ma a delle relazioni umane, relazioni di valore che di questo tengano conto”.
L’assessora al Welfare ha poi ricordato “la stessa mostra che abbiamo visitato in autodromo ci ha mostrato proprio come ciò che conta è creare una relazione di fiducia tra l’operatore, il professionista, il volontario, l’insegnante e il ragazzo e la ragazza e la sua famiglia dentro la quale le persone abbiano la libertà di mostrare se stesse e di chiedere aiuto. Esiste una rete tra consultorio famigliare, neuropsichiatria, DSM, servizio sociale, presidio ospedaliero e centro specializzato di cura, medico di medicina generale, pediatri di libera scelta e associazionismo, in grado di prendere in carico la famiglia intera colpita da questo disturbo, nella forma della multi professionalità”.
L’assessora Spadoni ha poi concluso il proprio intervento sottolineando: “uniformità di accesso, percorsi appropriati con integrazione delle competenze, continuità degli interventi nella fase di valutazione, trattamento e monitoraggio periodico sono solo alcuni dei punti fermi che caratterizzano l’approccio ai disturbi del comportamento alimentare. E noi intendiamo rafforzare questa modalità di presa in carico, nella convinzione che prima si chiede aiuto, prima si consente alla rete di operare, meglio si riesce a gestire la patologia e a trascinare in questo percorso di cura e di speranza la famiglia intera”.