Assistente pedonale Bologna
(©Ufficio Stampa Comune Bologna)

Si tratta del progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”

Hanno svolto la prima giornata di servizio nei giorni scorsi gli assistenti pedonali del progetto “Ruote ferme, pedoni salvi” ideato dall’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada ONLUS e recentemente sottoscritto dal Comune di Bologna, rivolto a imputati/indagati/condannati affidati all’AFVS e presi in carico dall’UIEPE di Bologna, Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna, sia per i casi di sospensione del procedimento con messa alla prova, sia quale pena sostitutiva per i reati di guida in stato di ebrezza alcolica e sotto effetto di stupefacenti.

I primi 5 assistenti pedonali, equipaggiati con pettorina ad alta visibilità e paletta ed affiancati dagli agenti della Polizia locale, hanno presidiato gli attraversamenti presso le scuole Tambroni (Quartiere Santo Stefano) e le scuole Testoni (Quartiere Navile), oltre a quelli di piazza dei Tribunali 4 presso la Procura generale e di via D’Azeglio 56 di fronte al Tribunale di Bologna.

I volontari hanno il compito di vigilare gli attraversamenti pedonali a rischio, in particolare quelli di fronte alle scuole e agli uffici giudiziari, agevolando il transito dei pedoni. L’intento del progetto è sia assicurare una maggiore tutela per gli utenti deboli della strada sia rieducare gli utenti sottoposti a misura alternativa che hanno commesso un reato in violazione al Codice della Strada.

Prima di entrare in servizio i volontari, che in totale sono 16, hanno seguito un periodo di formazione a cura della Polizia locale sui seguenti argomenti: elementi di Codice della strada; ruolo, compiti e organizzazione della Polizia locale; individuazione e gestione di situazioni critiche anche nell’ottica della propria incolumità fisica; etica e deontologia; aspetti organizzativi e pratici del territorio.

Il progetto è finanziato dal Fondo Vittime della Strada, istituito dall’associazione, nel quale convergono le donazioni/versamenti nell’ambito della messa alla prova e giustizia riparativa, e ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Giustizia e dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani.