
Ben 12, fra chef, consorzi e produttori, le presenze del territorio bolognese all’evento
Si è svolto a inizio maggio all’Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli a Polesine Zibello (Parma) la nona edizione di “Centomani di questa Terra”, l’evento dell’Associazione culturale CheftoChef emiliaromagnacuochi, che ha visto fra i protagonisti della giornata alcuni dei migliori chef e produttori della regione Emilia-Romagna.
Sono state ben 12 le presenze bolognesi all’evento. Fra gli chef: Alberto Bettini – Da Amerigo 1934 di Savigno, Franco Cimini – Osteria del Mirasole di San Giovanni in Persiceto, Gino Fabbri – Pasticceria Gino Fabbri di Bologna, Mario Ferrara – Ristorante Scaccomatto di Bologna, Agostino Iacobucci – Ristorante Agostino Iacobucci di Castel Maggiore, Dario Picchiotti – Antica Trattoria Sacerno di Sacerno e ovviamente il Presidente di CheftoChef Massimiliano Poggi – Ristorante Massimiliano Poggi di Trebbo. Tra i produttori presenti: il Consorzio della Cipolla di Medicina, le aziende vinicole Lodi Corazza di Zola Predosa e Vigneto San Vito di Crespellano, il Caseificio Valsamoggia. Presente anche l’Associazione, con sede a Bologna, Menù Associati.
Fra degustazioni, forum di approfondimento (condotti da Alfredo Antonaros) sul futuro della ristorazione e sul contributo dell’Emilia-Romagna nel panorama della Cucina Italiana candidata a patrimonio UNESCO e cooking demo la giornata si è conclusa con la cerimonia di Premiazione Studenti CheftoChef 2023 e l’aperitivo offerto dagli chef dell’associazione. A fare da cornice a tutto questo, il mercato dei produttori con aziende e consorzi che hanno presentato le loro eccellenze e una delegazione delle Città della Gastronomia CheftoChef.
Non sono ovviamente mancate le degustazioni, tra le quali quelle del Consorzio del Parmigiano Reggiano, del Molino Dallagiovanna e del Consorzio Produttori Antiche Acetaie e, per il primo anno, si sono tenuti anche due interessanti comizi agrari: sulle liliacee dell’Emilia-Romagna e sui Vini regionali con un focus sul Lambrusco.
Per quanto riguarda il contributo che può dare l’Emilia-Romagna nel panorama della Cucina Italiana candidata a patrimonio UNESCO, CheftoChef emiliaromagnacuochi, unica associazione culturale ad area vasta di cuochi inseriti in filiere agroalimentari ben strutturate, e la “cugina” “Menù Associati – Associazione Internazionale di Menù Storici, che ha sede a Bologna, potranno dare un prezioso aiuto nel percorso di riconoscimento.
Ricordando che grazie all’intervento da starter del Comune di Bologna e di Cheftochef, Parma è diventata, nel 2015 prima in Italia, Città Creativa UNESCO per la Gastronomia. Nel corso di “Centomani”, infatti, sono stati presentati i “primi appunti” di questo percorso, simbolicamente firmati dai presenti e dalle istituzioni, a partire da Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna.