
Immerso nella magica atmosfera del centro di Bologna, in piazza Nettuno 1, a pochi passi da piazza Maggiore, è uno degli edifici simbolo della città, oggi prestigioso centro polifunzionale sede di mostre, esposizioni e iniziative culturali.
Costruito fra il 1244 e il 1246 come ampliamento del Palazzo del Podestà e per questo chiamato anche Palatium Novum, l’edificio ha legato vicende e nome alla figura di re Enzo di Sardegna, figlio dell’imperatore Federico II° di Svevia: fu infatti la residenza forzata del sovrano fatto prigioniero vicino a Modena durante la battaglia di Fossalta in cui i bolognesi ebbero la meglio sulle truppe avversarie. Rinchiuso alcuni giorni a Anzola dell’Emilia, re Enzo venne poi trasferito a Bologna dove vi rimase dall’agosto 1249 sino al 1272, anno della sua morte, per 23 lunghi anni (le sue spoglie si trovano nella basilica di San Domenico a Bologna).
Si racconta che negli anni della prigionia, proprio fra le mura di questo palazzo, il re concepì con una contadina, tale Lucia di Viadagola, quello che diventerà il capostipite della nota casata bolognese dei Bentivoglio. Ma non è l’unica curiosità che ne caratterizza la storia: non tutti sanno ad esempio che nell’arcata a 4 cuspidi situata fra i palazzi Re Enzo e del Podestà si può assistere ad un singolare fenomeno acustico. Avvicinando infatti l’orecchio a una delle colonne si possono distinguere nettamente le parole pronunciate dalle persone ai lati opposti, come in una sorta di telefono senza fili.
Avete mai fatto caso poi all’apertura porta-finestra che si affacciava su di un balcone, oggi non più esistente, sulla facciata verso via Rizzoli? Pieno di fiori, questo terrazzino era noto al popolo come “giardino della Lazzarina”: a occuparsene, un tempo, era la moglie del boia che, secondo la tradizione, vi poneva un fiore ogni qualvolta veniva eseguita una condanna.
Visitare Palazzo Re Enzo – Da una scalinata che si affaccia su piazza del Nettuno si accede al cortile che si estende su un’area di 250 metri quadrati e che ospita al suo centro un antico pozzo di pietra arenaria; sulla destra si trova invece la chiesetta di Santa Maria dei Carcerati in cui venivano portati i condannati a morte: recentemente restaurata, si presenta abbellita dai decori dell’artista inglese David Tremlett. A sinistra una ampia scalinata conduce ai piani superiori.
Al primo piano, attraversando un passaggio coperto si raggiunge il Salone del Podestà, anticamente aula di giustizia, poi teatro pubblico dal 1581 al 1767 e infine campo da gioco per il pallone. La Sala degli Atti, già Sala del Trecento, con i suoi 430 metri quadrati (adibita a archivio comunale), la loggia esterna (400 m2) e altre tre salette di circa 40 m2 l’una completano il piano nobile del palazzo.
Al secondo piano si trova la Sala Re Enzo della cui ricostruzione si occupò nel 1771 l’architetto del senato Giovanni Giacomo Dotti. Su una superficie di 150 m2 si estende infine la Sala del Quadrante che deve il proprio nome all’antico quadrante di orologio affrescato sul soffitto adiacente l’ambiente. Da qui si possono ammirare alcune delle torri medievali bolognesi.
A inizi 1900 l’edificio subì un nuovo restauro volto al ripristino dell’originale aspetto gotico: Alfonso Rubbiani progettò la ricostruzione delle merlature, delle arcate del pianterreno e della scala quattrocentesca; fece inoltre riaprire le finestre a trifora seppur con aggiunte in stile neo-medievalista tipico dell’epoca. Al 2003 risalgono infine gli interventi restaurativi alle facciate del palazzo su piazza del Nettuno, via Rizzoli e piazza Re Enzo.
Indirizzo: piazza del Nettuno, 1 40125 Bologna – recapito telefonico +39 051.6583121
Sito ufficiale www.palazzoreenzo.com